La famiglia Paracca

 

Giovanni Antonio Paracca, detto il Valsoldo (scultore), figlio di Andrea, nell'archivio della parrocchia di  San Mamete in Valsolda è registrata la data del suo battesimo che lo dice nato a Castello Valsolda il 21 novembre 1546. Non si sa quando il Valsoldo giunse a Roma proveniente da Genova (dove verso il 1561 scolpì la statua di Dario Vivaldi nel Palazzo San Giorgio e nel 1562 realizzò le statue per il Bagno delle Ninfe nel Palazzzo delle Peschiere). A Roma si forma in una delle numerose botteghe di scultori lombardo-ticinesi presenti in città a quel tempo.

Nel 1587 è documentato nella cappella Sistina nella Basilica di S. Maria Maggiore sotto la direzione di Domenico Fontana accanto agli scultori Leonardo Sormani, Giovanni Battista Della Porta di Porlezza, Niccolò Pippi d'Arras, Egidio della Riviera e Matteo Castelli di Melide; sono sue le statue di Sisto V in ginocchio e di San Pietro martire e il bassorilievo con la Carità. Lo stesso realismo del volto di Sisto V lo si ritrova in altre sue opere, come nel ritratto del cardinale Guglielmo Sirleto nella chiesa di San Lorenzo in Panisperna e nelle statue dei Santi Pietro e Paolo e dei quattro Profeti Maggiori nelle chiesa di S. Susanna alle Terme.

Classicismo ed espressività lombarda si ritrovano anche nelle statue della Minerva e della Vittoria scolpite dal Paracca per il timpano del Monumento funebre di Roberto Altemps nella cappella Altemps della Chiesa di Santa Maria in Trastevere.

Negli ultimi anni della vita si dedica al restauro di opere antiche, tra cui i due gruppi dei Dioscuri in Campidoglio, in società con lo scultore lombardo Silla Longhi di Viggiù.

Muore prematuramente a Roma il 29.10.1599 passando il testimone all'omonimo scultore Giovanni Antonio Paracca detto il Valsoldino (di Cressogno Valsolda)

 

Antonio Ludovico Paracca (architetto) nasce a Castello 11 ottobre 1722 da Domenico e Marta Merlini.

Si trasferisce nelle lontane terre del confine nord-orientale dell’attuale Lettonia (antica Rzeczpospolita), sposa una polacca di nobili origini e avrà tre figli.

Le sue prime opere sono legate al mecenatismo dei conti Plater, a Kraslaw, dove progetta il palazzo municipale, con botteghe e biblioteca e una chiesa per l’ordine dei Missionari.

Negli anni 1763/65 erige la chiesa dei Domenicani nella cittadina di Druia, oggi in Bielorussia. Gli sono poi attribuite numerose altre chiese nella regione della Vilna, tutte riconducibili a quella variante particolare e insolita dello stile rococò, elaborata ai confini dell’Europa a metà del Settecento.

Certificato di battesimo